Se ti capita di perdere l’udito ad un orecchio in maniera repentina, quasi brusca, non farti prendere dal panico: potrebbe trattarsi di un semplice tappo oppure potrebbe essere ipoacusia improvvisa. In quest’ultimo caso, soltanto in seguito ad un consulto medico potrai saperne qualcosa in più. In generale, si tratta di una condizione provvisoria oppure legata ad un’infezione o un’infiammazione facilmente curabili. Tuttavia non è possibile escludere a-priori, senza farsi visitare da uno specialista, che si tratti di un disturbo innocuo.
Nello specifico, si parla di ipoacusia neurosensoriale improvvisa o sordità improvvisa quando avviene una perdita uditiva uguale o superiore a 30 dB. È un disturbo relativamente comune e in una buona percentuale dei casi, secondo qualche ricercatore addirittura fino al 45% dei pazienti, è possibile identificare una causa precisa e, di conseguenza, adottare un approccio terapeutico specifico per il trattamento.
Nella maggior parte dei casi, però, si presenta come una condizione idiopatica in cui è impossibile individuarne una causa specifica. Seppur non risultino fasce d’età immuni a questo disturbo, dal punto di vista statistico emerge una significativa predominanza di pazienti tra i 50 e i 60 anni. E quasi tutti i casi di ipoacusia improvvisa sono unilaterali, ovvero la sordità affligge soltanto un orecchio.
Per quanto riguarda i sintomi che accompagnano questa tipologia di perdita uditiva, si registrano soprattutto manifestazioni di acufene e vertigini. Di solito, secondo le testimonianze dei pazienti, tende a comparire al risveglio.
Ipoacusia improvvisa: cause principali
La diagnosi differenziale per ipoacusia improvvisa sembra includere centinaia di potenziali eziologie appartenenti a diverse categorie.
Le cause più frequenti sono:
- infettive (batteri e virus);
- otologiche;
- traumatiche;
- vascolari o ematologiche;
- neoplastiche.
Altre possibili cause sono riconducibili all’assunzione di farmaci dagli effetti ototossici e al disturbo di conversione, ovvero una forma di somatizzazione per cui un fattore mentale viene involontariamente convertito in un sintomo fisico.
Tra le infezioni batteriche più ricorrenti alla base di ipoacusia improvvisa si registrano la malattia di Lyme, la sifilide e la toxoplasmosi: la prima viene trasmessa soprattutto dalle zecche, la seconda invece è una patologia sessualmente trasmissibile mentre la terza viene contratta a causa del contatto con le feci dei gatti o in seguito all’ingestione di carne poco cotta.
Per quanto riguarda il possibile ruolo dei virus nella comparsa di ipoacusia improvvisa, l’eziologia può includere diversi ceppi, ma la parotite ha dimostrato in diversi studi di poter rappresentare un serio fattore di rischio.
Invece, tra le patologie vascolari ed ematologiche associate a questo disturbo si possono includere emboli, attacchi ischemici transitori, macroglobulinemia e tanti altri disturbi che possono ostacolare l’afflusso sanguigno alla coclea. Invece, tra le neoplasie che possono causare ipoacusia improvvisa, meritano una menzione gli schwannomi vestibolari, conosciuti anche come neurinomi acustici: si tratta di un tumore benigno che colpisce le cellule di Schwann, ovvero le cellule che formano la mielina, la sostanza che riveste i nervi e favorisce il passaggio degli stimoli elettrici.
L’ipoacusia improvvisa può essere anche una manifestazione di vari disordini autoimmuni e di disfunzioni della tiroide.
Diagnosi
Lo strumento principale di diagnosi è rappresentato dall’esame audiometrico, potrebbe rendersi necessario il test di Stenger in caso di sospetta simulazione. In generale, la valutazione diagnostica può includere potenzialmente una lunga serie di test sierologici e studi radiografici, tuttavia considerando il quadro eziologico ampio di questo disturbo soltanto uno specialista potrà valutare a quale tipologia di controllo dovrai sottoporti.
Trattamento e prognosi
Il trattamento può dipendere da vari fattori, innanzitutto dalla causa laddove fosse riscontrabile. L’ipoacusia improvvisa idiopatica si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi. L’approccio terapeutico principale prevede la somministrazione di corticosteroidi poiché si ritiene che possano ridurre l’infiammazione e l’edema nell’orecchio interno. Talvolta può essere associato ad una terapia anti-erpetica.
La prognosi, invece, dipende da una varietà di fattori di rischio tra cui dati demografici, durata della perdita dell’udito, sintomi associati e caratteristiche dell’audiogramma. Solitamente, l’udito tende a ripristinarsi entro le prime due settimane dalla comparsa di ipoacusia. Alcuni autori hanno suggerito che un trattamento precoce possa accorciare in maniera significativa i tempi di recupero dell’udito.
In definitiva, sebbene l’ipoacusia improvvisa – spesso – non richieda alcun trattamento e tenda a svanire spontaneamente, la terapia diretta contro le cause individuabili e la terapia con corticosteroidi rappresentano i pilastri della cura di questi pazienti.