Se è vero che il benessere uditivo riveste un’importanza cruciale in età adulta poiché consente di preservare il cervello dalle insidie del tempo e di vivere una quotidianità pienamente appagante, avere delle ottime capacità uditive diventa cruciale soprattutto nei primi anni di vita, quando i bambini stanno sviluppando il linguaggio e le strutture nervose centrali deputate all’apprendimento e alla comunicazione.
Un’ipoacusia riscontrata in questa fase ad un proprio figlio o nipote può senz’altro spaventare. Tuttavia, oggi esistono vari trattamenti, percorsi riabilitativi e terapie protesiche in grado di ridurre tutte le conseguenze negative del caso. L’importante è intervenire tempestivamente: prima si iniziano i trattamenti, più soddisfacenti saranno i risultati.
Che cos’è la perdita dell’udito infantile?
Secondo alcune statistiche, circa 1 bambino su 1.000 nasce sordo per motivi genetici. Tuttavia, l’ipoacusia infantile è una condizione sfuggente, difficile da studiare anche per una questione pratica: l’impossibilità di disporre di un ampio campione di bambini sordi per condurre ricerche approfondite sull’argomento.
Questo rappresenta un problema perché i bambini sordi o con problemi di udito possono presentare quadri clinici e situazioni familiari estremamente diverse tra loro. Alcuni bambini, per esempio, nascono profondamente sordi, mentre altri hanno un udito molto debole. Alcuni vengono diagnosticati precocemente, altri vengono diagnosticati solo diversi anni dopo la nascita. Alcuni sono figli di genitori sordi, altri sono nati da genitori udenti.
Solitamente, a un bambino viene diagnosticata una perdita dell’udito se non riesce a sentire i suoni al di sotto di un certo livello di volume (intorno ai 25-30 dB). In base all’entità del calo uditivo, l’ipoacusia può essere classificata come lieve, moderata, grave o profonda.
È importante, quindi, fare una distinzione
I deficit uditivi che affliggono i bambini possono essere sintetizzati in due macro categorie:
- sordità completa: quando la perdita dell’udito è così grave al punto che il bambino non è in grado di elaborare il linguaggio parlato anche con dispositivi di amplificazione.
- problemi di udito: si riferiscono a una perdita dell’udito minore, ma che tuttavia ha un effetto definito sullo sviluppo sociale, cognitivo e del linguaggio.
Le perdite uditive, a loro volta, possono verificarsi prima che il bambino sviluppi il linguaggio oppure nelle fasi iniziali di elaborazione linguistica. Secondo alcuni studi, nel primo caso i bambini tendono ad avere maggior difficoltà di comunicazione, tuttavia l’interferenza maggiore si sviluppa quando la sordità è congenita.
Cause principali
L’ipoacusia infantile deriva spesso da fattori genetici, ma alla base possono esserci anche altre contingenze. Inoltre, può essere permanente o temporanea: dipende dalla sua origine.
Tra le cause principali di ipoacusia infantile, possono essere annoverati alcuni fattori di rischio durante il periodo di gravidanza:
- utilizzo di farmaci ototossici;
- infezioni (toxoplasmosi, herpes simplex, ecc.);
- abuso di droghe o alcolici;
- diabete materno.
Oltre ad una gravidanza caratterizzata da eventi avversi, la perdita uditiva può essere acquisita anche per i bambini. Può accadere a causa di un timpano perforato, infezioni (es. meningite), un grave trauma cranico oppure di un’otite non trattata.
Cosa fare in caso di ipoacusia infantile
Come accennato in precedenza, oggi c’è tanta speranza per i bambini ipoacusici di recuperare un ottimo ascolto. Innanzitutto, bisogna sottoporre i piccoli pazienti ad alcuni test di misurazione oggettiva delle proprie capacità uditive (audiometria oggettiva), appositamente realizzati anche per i neonati. Questi test sono indolori e non invasivi.
Dopo gli esami, in caso di ipoacusia permanente lo specialista ti proporrà alcuni possibili trattamenti, tra cui:
- apparecchi acustici: esistono alcuni modelli appositamente sviluppati per i bambini in grado di offrire un’elevata qualità del suono e, al contempo, una confortevolezza che non li induca a toglierseli;
- impianti cocleari: vengono prescritti nei casi di ipoacusia più grave. Si tratta di dispositivi impiantati chirurgicamente che stimolano direttamente il nervo uditivo attraverso stimolazione elettrica;
- logoterapia: i bambini con perdita uditiva potrebbe aver bisogno di una terapia del linguaggio, dopo aver ricevuto apparecchi acustici o un impianto cocleare, per aiutarlo a recuperare i ritardi del linguaggio.