È ben noto che i problemi di udito hanno un impatto negativo su diversi aspetti della vita, come le relazioni interpersonali e familiari, la fiducia in sé stessi, l’umore e persino la qualità del sonno. Il 26% degli italiani intervistati da Euro Trak infatti ritiene che esista una correlazione tra i problemi di udito e disturbi del sonno, come l’insonnia e le difficoltà ad addormentarsi. Inoltre, secondo i dati, solo il 45% degli intervistati ipoacusici che non è solito indossare gli apparecchi acustici si è dichiarato soddisfatto della qualità del sonno, contro il 56% degli intervistati ipoacusici con gli apparecchi acustici.
La correlazione tra problemi di udito e disturbi del sonno non è solo una sensazione degli italiani. Negli ultimi anni, in Italia e nel resto del mondo, sono stati condotti numerosi studi e ricerche che hanno dimostrato un rapporto diretto tra le due problematiche. Le persone affette da condizioni uditive come l’ipoacusia o l’acufene hanno maggiori difficoltà ad addormentarsi e spesso lamentano problemi di sonno e una costante sensazione di stanchezza al risveglio.
Studi sulla correlazione tra problemi di udito e disturbi del sonno
Uno studio recente, intitolato “Duration and Quality of Sleep and Risk of Self-reported Hearing Loss: The UK Biobank Study”, è stato condotto dal dottor Humberto e dal suo team presso il Dipartimento di Medicina Preventiva e Salute Pubblica, Scuola di Medicina, Universidad Autónoma de Madrid, ed è stato pubblicato sulla rivista “Ear and Hearing”.
I ricercatori hanno esaminato l’associazione tra la durata e la qualità del sonno e la perdita uditiva, analizzando un campione di oltre 230.000 partecipanti di età compresa tra i 38 e i 72 anni residenti nel Regno Unito. I partecipanti avevano autodiagnosticato disturbi del sonno come apnee notturne, difficoltà nell’alzarsi al mattino, sonnolenza e tendenza a russare, così come autodiagnosticato disturbi uditivi, sia all’inizio dello studio che durante il suo svolgimento.
I risultati hanno evidenziato che la cattiva qualità del sonno, ma non la durata, è effettivamente associata a un aumento del rischio di perdita uditiva. Lo studio offre quindi nuove informazioni sull’importanza della qualità del sonno nel contesto della salute uditiva.
Anche l’acufene influisce sulla qualità del sonno
Un altro fattore da tenere in considerazione quando si parla di problemi di udito e disturbi del sonno è, oltre all’ipoacusia, l’acufene. Una delle problematiche più gravi associate all’acufene è infatti l’insonnia: il fischio nelle orecchie sembra intensificarsi e diventare più fastidioso durante la notte, quando l’ambiente circostante è più silenzioso, rendendo estremamente difficile addormentarsi. Un consiglio utile può essere quello di andare a letto solo quando si avverte effettivamente sonno, evitando di rimanere a letto senza riuscire ad addormentarsi e rischiando di aumentare nervosismo e stress, e quindi l’acufene.
Anche le playlist di suoni bianchi o suoni della natura, inseriti in genere in una terapia di arricchimento sonoro per l’acufene, possono dare notevoli benefici, aiutando non solo a conciliare il sonno, ma anche ad alleviare il fastidio dell’acufene.
Più in generale, adottare sane abitudini come eliminare alcol e tabacco, diminuire l’assunzione di caffeina dopo il tardo pomeriggio e seguire una dieta sana contribuisce a proteggere l’udito e a migliorare la qualità del sonno.